Autore: James Dobson

Casa Editrice: EUN

Titolo originale: Dare to discipline

N. pagine: 192

Per acquistarlo: https://www.ibs.it/coraggio-di-disciplinare-libro-james-dobson/e/9788880770893?gclid=Cj0KCQiA_8OPBhDtARIsAKQu0gatw6frp1-vyhqdt1bzaaawJhedHQx9raTLJqpd0wggjtdEJZIg69QaAjlUEALw_wcB

Recensione a cura di Paolo Di Nunzio

 

Il coraggio di disciplinare è un libro rivolto in particolare ai genitori e poi a insegnanti e a tutti coloro che sono interessati (e preoccupati) al tema dell’educazione. Il Dott. Dobson è un cristiano e, oltre ad essere medico-psicologo ed essersi occupato attivamente per moltissimi anni dell’argomento, è anche padre di due figli. Come già evidente dal titolo da lui scelto, il libro si dedica in particolare al tema della disciplina, sotto ogni forma, che è necessario utilizzare nell’educazione e nella formazione dei propri figli e sottolinea il coraggio (e il lavoro duro) che è necessario esprimere nel tempo da parte dei genitori per portarla a compimento. Il libro si suddivide in undici capitoli nei quali, per sviluppare il tema, l’autore alterna parti discorsive alla tecnica “domande-risposte”, il tutto colorito da esempi di vita pratica molto calzanti. Sin dal primo capitolo Dobson spiega che la disciplina, contrariamente al pensiero secolare, non solo non danneggia i bambini e ragazzi ma arreca loro del bene. Il danno maggiore è quello del lassismo completo (talvolta inneggiato da educatori di fama) che – secondo il Dobson – ha portato alla condizione sociale odierna. Dobson non può essere più chiaro quando afferma che la corretta disciplina non significa solo esortazione o correzione, ma anche punizione (che può essere anche fisica) da attuare sin dalla tenera età. Non sostiene affatto la rigidità, l’oppressione e “la punizione ogni mattina, assieme al caffè latte”, ma suggerisce la disciplina, quando necessaria, inserita in un clima di amore e rispetto per i propri figli, senza abusare della propria autorità genitoriale.
La parte centrale del libro (capitoli 7-10) allarga il tema dalla famiglia alla società, argomentando sull’importanza della disciplina nella sfera dell’apprendimento (quindi scuole, università) che è spesso trascurata dalle istituzioni preposte. I rischi e le conseguenze (sociologiche, sessuali, mediche) di poca attenzione, sono evidenti nelle vite di molti ragazzi diventati adulti. Il libro termina con due parti molto pratiche: la prima indirizzata alle madri (capitolo 11), perché giornalmente più vicine nel seguire i figli e la seconda, in appendice, ai genitori con brevi consigli ed informazioni sulle droghe e i loro pericoli.

Personalmente ho apprezzato il libro, oltre che per i contenuti, anche per il coraggio dell’autore di scrivere le proprie convinzioni nel nostro contesto culturale. Come genitore sono stato portato a considerare il pericolo del lassismo e ho appreso l’importanza di discernere meglio la necessità istruttiva da quella correttiva dei miei figli. L’importanza, ribadita da Dobson, di utilizzare la punizione, anche fisica, solo quando i figli sfidano l’autorità dei genitori è un consiglio assai pratico e prudente da ricordare nelle mie sfide da genitori, talvolta fallaci.
Per il modo netto di scrivere e delle argomentazioni a sostegno della propria posizione risulta evidente che Dobson è uno scrittore che divide. In particolare, avendo le sue convinzioni un impatto notevole sul rapporto con i figli, con bambini e ragazzi, le sue parole possono portare ad una chiusura – o disprezzo – emotivo da parte di qualcuno. Per i lettori non cristiani, la base biblica su cui poggia l’intera argomentazione di Dobson può sembrare riduttiva, arcaica e stringente. Ritengo il libro un buono scritto con cui i genitori cristiani dovrebbero confrontarsi al quale, per una visione migliore d’insieme, dovrebbero accompagnare altre letture con punti di vista di altri autori.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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