Cinque ragioni per cui dovresti andare alla riunione di preghiera

Jonathan Landry Cruse, pastore presso la Community Presbyterian Church, affronta la tematica degli incontri di preghiera ed illustra alcune ragioni per incoraggiare i credenti a frequentarli. 

Non abbiamo bisogno che nessuno ci suggerisca scuse per saltare l’incontro di preghiera della nostra chiesa. Ne abbiamo già più che a sufficienza: siamo impegnati, è difficile gestire i bambini, è buio fuori e non ci va di uscire di nuovo, domani mattina presto abbiamo un appuntamento o temiamo che ci chiedano di pregare davanti a tutti gli altri.

Ciò che ci serve sono alcune ragioni per andare. Ne ho elencate cinque: spero che vi motivino a uscire di casa, andare all’incontro e inginocchiarvi davanti al Signore con altri figli di Dio.

1. La preghiera rende gioioso Dio.

Quando nasciamo non riceviamo un libretto d’istruzioni per ogni decisione che dobbiamo affrontare. Passiamo la maggior parte del tempo cercando di farci strada nella nebbia, confidando nella saggezza che ci viene dall’alto. Però, non è forse bello quando sappiamo per certo che ciò che stiamo facendo compiace il Signore ed è oggetto del suo favore? In 1 Pietro 3:12 è scritto: “Gli occhi del Signore sono sui giusti e i suoi orecchi sono attenti alle loro preghiere”. In una settimana ricca di scelte che potremmo senza dubbio riconsiderare e mettere in discussione, non dobbiamo dubitare del fatto che Dio gradisca il tempo che passiamo pregando con i suoi figli. Ama sentire le nostre preghiere e lodi.

2. La preghiera rafforza la nostra fede.

Ascoltare altre persone pregare può ispirarci e rinforzare la nostra fiducia nelle promesse di Dio. Nel suo libro Life Together, Dietrich Bonhoeffer scrive: “Dio ha voluto che cercassimo e trovassimo la sua Parola vivente nella testimonianza di un fratello, tra le parole pronunciate dalle labbra di un altro uomo […] Il Cristo presente nel cuore di un uomo è più debole del Cristo presente nelle parole di suo fratello; il suo stesso cuore è incerto, mentre quello di suo fratello è saldo”.

In più di un’occasione mi sono presentato a un incontro di preghiera provando disinteresse. Eppure Dio spesso compie un’opera meravigliosa: lavora attraverso le suppliche imperfette di altri cari santi per svegliarmi dal mio torpore spirituale e riempirmi nuovamente di fiducia nella sua sovranità perfetta e buona. Se lasciati a noi stessi, potremmo dubitare della potenza di Dio o scoraggiarci nella fede, ma vedendo questa fede viva nelle preghiere di chi ci circonda, ricordiamo che quello a cui crediamo non è pura fantasia. Dio è reale, potente e buono: ciò ci spinge a desiderare di pregare.

3. Più che essere insegnata, la capacità di pregare va assorbita

L’incontro di preghiera è uno dei luoghi migliori in cui andare se desideri imparare come pregare. Se Steven Spielberg non fosse andato sempre al cinema da ragazzino, sarebbe infine diventato un celebre regista, vincitore di premi Oscar? I compositori vanno ai concerti, gli scrittori leggono libri, gli atleti partecipano a partite amatoriali. Quando vogliamo migliorare, ci circondiamo di persone che sanno cosa stanno facendo; lo stesso vale per la preghiera: l’incontro di preghiera della nostra chiesa ci fornisce un’opportunità imperdibile per imparare da altri santi come parlare a Dio. Quando vediamo il modo in cui inseriscono le Scritture nelle loro lodi o come lottano onestamente nelle loro suppliche, cominceremo a fare lo stesso.

4. La preghiera alimenta la chiesa.

Paolo era consapevole dei suoi bisogni e non temeva di renderli noti alla chiesa. Era certo che l’avrebbero portato in preghiera al Signore con suppliche sincere (Efesini 6:19; 1 Tessalonicesi 5:25; 2 Tessalonicesi 3:1). Era sicuro che le preghiere dei figli di Dio l’avrebbero sostenuto nelle difficoltà del ministero e nelle prove della sua vita. Perché dovremmo pensare di riuscire in quel che facciamo senza godere dello stesso tipo di intercessione da parte dei santi?

Charles Spurgeon l’aveva capito molto bene. Quando alcuni pastori visitarono la sua chiesa fiorente, il Metropolitan Tabernacle, gli chiesero quale fosse il segreto del suo successo. Per tutta risposta, Spurgeon li portò nel seminterrato, nella sala caldaie, dove un piccolo gruppo si era riunito a pregare. Disse che il segreto era semplice: “I miei fratelli pregano per me”.

5. La preghiera funziona.

Soprattutto, ricordiamo che la preghiera non è un vuoto esercizio, un mero rituale religioso. Quando andiamo a Dio per fede, è come se attingessimo alla sua potenza cosmica (1 Giovanni 5:14-15) – il Signore si compiace di compiere il suo proponimento eterno rispondendo alle preghiere di gente come te e me (Giacomo 5:17). Che meraviglia! Dio potrebbe usare le nostre preghiere per concedere guarigione, incoraggiamento, consolazione, vittoria sul peccato, crescita spirituale e successo nel ministero. Se non altro, vale la pena di pregare perché funziona!

Per queste ragioni la tua partecipazione all’incontro di preghiera non è mai una perdita di tempo.

Traduzione a cura di Cristina Baccella

Jonathan Landry Cruse è pastore presso la Community Presbyterian Church (OPC) di Kalamazoo, Michigan, dove vive con sua moglie e i suoi figli. È autore di diversi libri, tra cui What Happens When We Worship (Reformation Heritage, 2020).